mancanze 4 (there's a whole city between you and me)

Pubblicato il da Miss You & Mister Independent

 

 

 

Vivevo in una grande città e ciò che ho sentito più chiaramente, sempre, in quella percezione del tempo particolare e sregolata che la metropoli ti impone, è stato il desiderio di fuggire. Nella metropoli la tua mente prende gradualmente la forma del luogo che abiti: della tua camera, della casa che contiene la tua camera, della città che contiene la casa che contiene la tua camera; cominci a pensare come se camminassi per la strada, alla velocità sostenuta che chiamerai “velocità da Roma”, una modalità che non ti lascerà mai più, sempre pronta a tornare sotto l’impulso di un’urgenza sconosciuta e misteriosa. Anche il tuo pensiero la conosce: è la stessa con cui ormai formuli anche concetti ed espressioni. La velocità costringe a sorvolare, a sfuggire i particolari. La bellezza ti manca da morire. Lo sai che c’è ancora, che è intorno a te, forse più nascosta, ma tu dimentichi di cercarla. Il tuo scopo è renderti utile, essere produttivo, “cosa fai?”, “cosa sei?” Domande difficilissime. Ma devi saper rispondere, per non essere calpestato come l’indifferente autunno che ti guarda fradicio dal marciapiede. La città impone il suo ritmo mortale alla tua memoria, ed essa per tutta risposta fugge, cosa che tu non puoi ancora fare. Si perde nel momento trascorso, si aggrappa a quello che eri fino a ieri, e che forse non sei già più. La memoria ti ripresenta quello che sei stato prima, anche molto prima, quando avevi persino una forma diversa: eri più giovane, più grasso, più bello, più brutto, più vecchio della tua età. Non sembravi tu. Ma lo eri. Lo sei.  

 

 

La città che dorme e si rigira senza posa cercando disperatamente una posizione che possa essere quella buona, quella giusta, quella in cui tutte le sue parti possano riposare più profondamente. È un animale grande e volubile.  A volte ti inghiotte strepitando, e ti trovi senza accorgerti dove non avresti mai voluto andare, e tu ne sei felicemente sorpreso, o forse no; a volte sta così in silenzio da farti credere che non sia lei, che sia cambiata, o partita addirittura, per essere città altrove, sotto un cielo diverso.

 

 

 

Pisa 2010

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